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Trentennale Rotary Club Velletri

Trentennale Rotary Club Velletri

Serata dedicata ai 30 anni Rotary Club di Velletri alla presenza di 160 ospiti tra Autorità civili e Rotariane
presso Benito al Bosco.

INTERVENTO PER IL TRENTENNALE del Presidente Antonio D'Isita

Saluto il Governatore, i PDG e le autorità rotariane presenti, saluto il Sindaco, gli ospiti e voi tutti cari amici e soci del Club. Questa è una serata speciale per noi del Rotary Club Velletri. Celebriamo in nostro trentennale, riceviamo la visita del Governatore del nostro Distretto.
E’ un’occasione giusta per ricordare chi siamo e cosa abbiamo fatto ma ancora di più cosa vogliamo essere e cosa possiamo e vogliamo fare insieme nei prossimi anni.

Voi tutti sapete che il nostro Club nasce dall’iniziativa di un gruppo di amici che hanno voluto consolidare il loro legame riconoscendosi negli ideali del Rotary.
Questo legame fondativo di amicizia e solidarietà reciproca si è mantenuto negli anni, si è allargato a nuovi innesti, ha consentito di realizzare importanti e apprezzati progetti di servizio a livello locale e di partecipare attivamente alle iniziative del Distretto e del R.I.
La coesione, l’assiduità, la conoscenza e la confidenza reciproca, la profonda radicazione sul territorio e lo sviluppo di buone relazioni sociali costituiscono ancora i punti di forza del Club; su questi aspetti dobbiamo continuare a investire per il loro mantenimento nel tempo.
La parola chiave di quest’anno è connessione. Cosa vuol dire il Governatore ce lo ha indicato in varie occasioni negli incontri distrettuali, sono certo che ce lo ricorderà anche questa sera.
Per me è la premessa di quella che mi piace chiamare la forza additiva del gruppo ossia non la semplice somma aritmetica di chi fa parte di un team ma il valore aggiunto che viene fuori dal lavorare insieme e dalla capacità di mettere a frutto le idee e il contributo di tutti per un obiettivo comune. Essere connessi, essere coesi amplifica i risultati che verrebbero raggiunti se si lavorasse in ordine sparso.
Questo dico ai giovani del nostro Rotaract, abituatevi a lavorare in gruppo perché la leadership senza un gruppo di riferimento non esiste e solo dal confronto con gli altri si comprendono i propri punti di forza e quelli su cui bisogna lavorare per migliorarsi.
Connettersi significa entrare in relazione con gli altri. La variabile relazionale sta diventando una fondamentale chiave di lettura e di interpretazione dei fatti sociali. La dimensione della interazione è una categoria del pensiero che sta trovando sempre più spazio nelle riflessioni della filosofia e della sociologia contemporanee sull’”essere” e sui comportamenti dell’uomo.
L’instaurazione di corrette relazioni sociali mi pare l’approccio fondamentale alla vita. Se si prestasse maggiore attenzione all’altro si potrebbe evitare l’eccessivo individualismo che caratterizza il tempo di oggi. Molte volte assistiamo al confronto di idee tra soggetti solo come sterile tentativo di prevaricazione e di affermazione del proprio punto di vista, indipendentemente dall’autorevolezza e dalla competenza specialistica dell’interlocutore. Non si sa ascoltare e questo non favorisce l’inclusione e le dinamiche di gruppo.
Forse questo può contribuire a spiegare perché l’associazionismo in generale è in crisi e può contribuire a farci capire perché molto spesso si entra in associazioni dei più vari tipi ma poi se ne esce anche molto presto.
E’ questo un tema molto complesso ma credo che la difficoltà ad adattarsi e al confronto con gli altri può essere una spiegazione, certamente un ruolo importante lo gioca ancora una volta il fattore relazionale ossia la mia relazione anche con le aspettative legate all’ingresso in un gruppo associativo.
Forse si esce da un’associazione anche perché si è entrati ponendosi la domanda sbagliata. Perché devo impegnare il mio tempo, mi conviene, cosa ne ricavo? No la domanda giusta da farsi, e lo dico rivolgendomi in particolare ai nostri giovani del Rotaract e ai giovani aspiranti rotaractiani, è che cosa di più e meglio posso fare non solo per me ma anche per gli altri entrando in un’associazione e forse mi accorgerò che così facendo conosco meglio me stesso e avrò investito bene il mio tempo nel gruppo.
Quello che dico vale anche per noi tutti cari amici e soci. Se molti dei soci fondatori sono ancora qui, se numerosi soci hanno un’affiliazione di più di 20 anni vuol dire che hanno saputo rapportarsi bene agli altri, hanno mantenuto un clima sereno all’interno del Club, hanno saputo bene accogliere i nuovi arrivati e adattarsi alle esigenze del cambiamento.
E’ recente l’acquisizione al Club di 4 nuove socie che hanno arricchito la compagine con il loro entusiasmo e hanno interrotto una caratterizzazione di genere, certamente non voluta, ma durata a lungo del nostro Club.
Cosa abbiamo fatto in questi 30 anni lo conosciamo, è noto al Distretto, al Governatore, è scritto sul nostro sito, ce lo ricorda un cd con “il meglio del RC Velletri” che porteremo a casa al termine della serata insieme a un altro paio di oggetti che ci ricorderanno il nostro trentennale.
Cosa stiamo facendo è pure noto. Il progetto sulla sensibilizzazione alla donazione del midollo osseo è l’ultimo di una lunga serie di progetti di service del Club. E’ in pieno svolgimento. E’ stato sviluppato coinvolgendo i giovani del nostro Rotaract e si avvale della collaborazione dei volontari dell’ADMO, impegnati nella divulgazione della corretta informazione su questa delicata materia, dell’AVIS, della Consulta per lo sport, abbiamo il patrocinio del Comune e della ASL.
Abbiamo incontrato numerosi studenti delle scuole superiori della città nello scorso mese di ottobre. E’ imminente un incontro con la cittadinanza alla Casa delle culture e l’arrivo in piazza dell’autoemoteca dell’ADMO per l’avvio dello screening ai potenziali donatori.
La scuola di alfabetizzazione continua la sua ventennale attività. Saluto e ringrazio i nuovi insegnanti che stanno dando una mano a mantenere e accrescere l’offerta formativa. Siamo soddisfatti delle sinergie che si sono create con il Comune per fare rete in attività volte all’inclusione degli immigrati.
Sono attività che testimoniano il nostro impegno a fare del bene, la nostra presenza sul territorio e la nostra partecipazione attiva nella società in cui viviamo.
Come sapete, lo scorso anno abbiamo inaugurato il nuovo sito WEB ci sono alcune chat per facilitare le comunicazioni e rimanere sempre connessi. Invito tutti a farne buon uso per migliorare la circolarità delle informazioni.
Siamo un Club formato in gran parte, come a volte dico scherzosamente, da “diversamente giovani”. Un quinto della compagine, ossia 7 soci, ha più di 80 anni. L’età media è di circa 62 anni (il decano ne ha 88, la più giovane 32). Abbiamo registrato negli ultimi mesi l’uscita di un socio già dispensato. Abbiamo 1 forse 2 domande di nuovo ingresso e questo ci fa piacere.
La grande sfida che dobbiamo vincere nel futuro è quello del mantenimento dell’effettivo e dell’affiliazione dei giovani. Ancora una volta mi rivolgo ai nostri rotaractiani. Voi dovete continuare nel percorso all’interno del Rotari e vedere come sbocco naturale il passaggio dal Rotaract al Rotari.
Siamo stati sempre bravi nell’organizzazione di eventi per la raccolta fondi da destinare agli scopi sociali, sono certo che sarà così anche per i numerosi prossimi eventi che abbiamo in programma. Per questo faccio grande affidamento sul prezioso contributo che in tutti questi anni abbiamo ricevuto dalle nostre signore che voglio ringraziare in modo particolare e sincero. Faremmo poco, davvero, senza il vostro aiuto e senza il vostro fattivo contributo. Non è un caso che siete tutte socie onorarie, è il segno tangibile della vostra centralità all’interno del Club.
Grazie per l’attenzione.